COPPA ITALIA PRIMAVERA 2023-24
La prima fase - La seconda fase - La finale - L'albo d'oro

FINALE

Giovedì 4 aprile 2023, ore 20.30
Stadio Renato Dall’Ara, Bologna
FIORENTINA-TORINO 5-3 dcr (0-0; 0-0)
FIORENTINA (4-2-3-1) Tognetti; Biagetti (8’pts Vigiani), Baroncelli, Romani, Fortini; Harder (31’st Gudelevicius), Ievoli (38’st Vitolo); Sene, Rubino, Caprini; Braschi (38’st Presta). A disp. Leonardelli, Scuderi, Spaggiari, Sadotti, Maggini, Balbo, Ofoma. All. Galloppa
TORINO (4-2-3-1) Abati; Marchioro, Mendes, Dellavalle, Bianay Balcot; Ruszel (1’st Dalla Vecchia), Silva; Savva (7’sts Acar), Ciammaglichella (36’st Perciun), Njie; Padula (36’st Gabellini). A disp. Casali, Brezzo, Mullen, Bonadiman, Zaia, Franzoni, Magui. All. Scurto
ARBITRO Bordin di Bassano del Grappa (Nana Tchato-Marchetti; Drigo)
SEQUENZA RIGORI Caprini (F) gol, Dellavalle (T) parato, Baroncelli (F) gol, Njie (T) gol, Romani (F) gol, Gabellini (T) gol, Fortini (F) gol, Perciun (T) gol, Rubino (F) gol
NOTE ammoniti Ruszel, Harder, Ievoli, Dellavalle



Ci vogliono i calci di rigore, al Dall’Ara di Bologna, per assegnare la Coppa Italia Primavera, dopo 120’ senza gol: fa festa la Fiorentina, per l’ottava volta nella competizione, e l’unica squadra che ne aveva in bacheca così tante era proprio l’altra finalista, il Torino. Fa festa il 38enne Daniele Galloppa, che nella Roma Primavera, nelle nazionali giovanili e nella Triestina in B aveva preso il posto di Alberto Aquilani: lo ha fatto anche da tecnico, visto che il centrocampista passato per Liverpool, Milan e Juventus, dopo aver vinto tre edizioni di fila della Coppa Italia, dal 2019 al 2022, in estate è andato ad allenare il Pisa, in serie B. E la società ha optato per la soluzione interna: Galloppa era arrivato in viola nel 2020, guidando per due anni, tra under 16 e under 17, proprio i 2005 che costituiscono l’ossatura dell’attuale Primavera. E lo scorso campionato, con i 2006, era arrivato a un passo dal giocarsi il campionato Under 17, perdendo solamente ai supplementari la semifinale con l’Inter. In campionato non era partito bene, rimanendo invischiato (nella prima parte di stagione), nella lotta per la salvezza, ma intanto si è preso il primo trofeo, battendo una vecchia conoscenza come Giuseppe Scurto, con cui aveva giocato nella Roma Primavera nel 2002-03 (in cui c’erano anche, a mezzo servizio con la prima squadra, Aquilani e De Rossi). I granata pagano un solo errore dal dischetto, quello del giocatore più forte ed esperto, Alessandro Dellavalle, difensore centrale e capitano, forse il migliore nei 120’ di gioco. Decisiva la parata di Laerte Tognetti, un classe 2005 che si è trovato titolare perché Martinelli e Vannucchi, 2006 e 2007, vanno abitualmente in panchina in prima squadra: era stato decisivo nelle semifinale di andata con la Roma (campione in carica, proprio contro i viola), ma durante la partita non aveva convinto del tutto.

Il primo tiro, dopo 11’ è del Torino, con Ciammaglichella, che si coordina bene da fuori area e lascia partire un bel pallonetto che però non scende abbastanza, più nitida l’occasione che capita alla Fiorentina al 19’, quando un contropiede viene sprecato dal terzino sinistro Fortini, che si ritrova solo davanti ad Abati, e gli calcia addosso. Al 34’ capitan Dellavalle, uno dei pochi rimasti in Primavera dopo la vittoria nell’Europeo Under 19, calcia una punizione senza trovare la porta, più pericoloso il colpo di testa sul primo palo, su azione d’angolo, di Savva, parato con stile discutibile da Tognetti. Nuovo angolo, stavolta è la Fiorentina a rendersi pericolosa in contropiede, Abati esce fuori area e salva tutto. Di nuovo rivedibile Tognetti al 42’: cross da trequarti di Savva, il portiere viola esce e manca la presa, finendo per sorprendere anche Silva, che si trova la palla sui piedi senza riuscire a calciarla. In chiusura di tempo 44’ la seconda grande occasione del primo tempo per i viola: preciso cross dalla trequarti di Fortini, ottimo stacco di testa di Braschi a centro area, eccellente riflesso di Abati.

Dopo l’intervallo c’è Dalla Vecchia al posto di Ruszel, unico ammonito del primo tempo, la prima occasione arriva al 9’, è ancora per i viola, e ancora una volta è bravo il portiere granata, che vola a mette in angolo un preciso calcio di punizione di Rubino, ricaduto a fil di palo. Al quarto d’ora si accende Savva, che scatta da destra verso il centro, e lascia partire un bel sinistro da fuori, alzato in angolo da Tognetti: sulla battuta angolo di Silva, colpo di testa di Dellavalle, Biagetti sulla linea ci mette il piede e nega il vantaggio ai granata. Palla di nuovo in angolo, mischia in area, Savva prova la deviazione ravvicinata, ancora Biagetti decisivo sulla linea. Poi è Tognetti a cancellare qualche sbavatura nel primo tempo con un grandissimo riflesso su Padula, che aveva corretto, davanti alla porta, un colpo di testa di Ciammaglichella. A un quarto d’ora dalla fine un tiro cross di Dalla Vecchia centra la traversa, poi cominciano i cambi: Presta si libera in area e subisce una leggera spinta, che in occasioni è stata punita, l’arbitro fa cenno di proseguire (e il Var non è previsto). Il Toro risponde con un bel destro, a lato di poco, del moldavo Perciun. Le squadre sono decisamente stanche: il recupero scorre via senza emozioni, così come il primo tempo supplementare, dopo 4’ del secondo Fortini si libera molto bene sulla sinistra ma preferisce una conclusione innocua a un cross che poteva essere molto pericoloso, discorso simile per Caprini, ottimo dribbling ma conclusione fiacca, la terza iniziativa viola è un contropiede di Presta, con Dellavalle che si sacrifica e spende il giallo per tenerlo lontano dalla zona pericolosa. Per i granata un buon inserimento di Dalla Vecchia, stop e tiro in diagonale, respinge di pugno Tognetti.

Ma è troppo poco per evitare i rigori, che sorridono ai viola, che fanno cinque su cinque, nonostante la gran giornata del numero 1 granata Abati: apre Caprini, chiude Rubino, in mezzo Baroncelli, Romani e Fortini. Il Torino sbaglia subito: Tognetti para il tentativo di Della Valle, segnano la stellina Njie e i subentrati Gabellini e Perciun, ma la Fiorentina non sbaglia mai, e non c’è neppure bisogno di tirare l’ultimo. Dedica quasi scontata per Joe Barone, con maglia viola numero 10: il Direttore Generale, venuto a mancare un paio di settimane prima, seguiva sempre con attenzione la Primavera.

Francesco Oddi
@Jones_FO